Il patto per lo sviluppo sostenibile del Piemonte: enti, associazioni e cittadini insieme per raggiungere obiettivi concreti già nel presente

Inviato da anna.zampolini il 28/11/2024
Tipologia news
Data pubblicazione
01/12/2024

Portare la Regione e i diversi soggetti presenti sul territorio piemontese a perseguire tutti insieme obiettivi misurabili e concreti, legati alle tematiche individuate dalla Strategia regionale e dall’Agenda 2030 delle Nazioni Unite, è lo scopo che si pone il Patto per lo Sviluppo sostenibile del Piemonte.
All’iniziativa, presentata il 28 novembre 2024 nella Sala Trasparenza del Grattacielo della Regione, hanno già aderito Confindustria Piemonte, Unioncamere Piemonte, Club Unesco Torino, Confcommercio Piemonte, Confservizi Piemonte, Federdistribuzione, Confindustria Novara Vercelli Valsesia, Confindustria Cuneo, Unione Industriale Torino e diverse aziende.

Dopo gli interventi dell’assessore Marnati e del sottosegretario Porchietto si sono svolte due tavole rotonde:

“L’alleanza pubblico privato per la sostenibilità”, con Marco Piccolo di Confindustria Piemonte, Paolo Bertolino di Unioncamere Piemonte, Paola Garibotti di ABI Piemonte, Sandro Baraggioli di Confservizi Piemonte e Giovanna Bossi per Finpiemonte;


“Le reti e i territori”, con Marco Gossa di Confcommercio Piemonte, Federico Chiesa di Federdistribuzione Italia, Carmen Aina di UNIUPO per Rete Università Sviluppo sostenibile RUS Piemonte, Fausto Francisca sindaco di Borgofranco d’Ivrea, Franco Cominetto, sindaco di Burolo.

È stata poi la volta delle testimonianze delle imprese: a portarle Francesco Sonzogni di Fattorie Osella, Luciano Bonaria di Spea, Francesco Nulli di EssecoGroup e Cristina Fresia di Fresialluminio.


Le sfide del Patto
Il Patto per lo sviluppo sostenibile del Piemonte poggia sulla convinzione che ci sono innumerevoli sfide alla base del cambiamento di paradigma da affrontare, sfide che possono essere affrontate solo con il contributo dell’intera società piemontese. affinché “insieme” condividano risultati da perseguire e dialoghino per raggiungerli, ricercando il massimo equilibrio tra le dimensioni sociali, economiche e ambientali dello sviluppo sostenibile.
Le realtà firmatarie si impegnano così su base volontaria a raggiungere nelle proprie sfere di competenza obiettivi di sostenibilità concreti e misurabili, sono accomunate da una visione a lungo termine verso la transizione ecologica, energetica e digitale, vogliono garantire ai cittadini di poter vivere in un contesto sociale ed economico basato su nuovi modelli di sostenibilità e benessere collettivo.
Chi aderisce partecipa attivamente da protagonista al processo di cambiamento, fruisce della comunicazione e della visibilità che il progetto garantisce, crede nei vantaggi che derivano dall’agire responsabilmente verso i cittadini e da scelte capaci di mettere l’attenzione alla sostenibilità al centro delle azioni compiute da ciascuno, ritiene fondamentale innovare e creare valore a breve e lungo termine, vuole fare in modo che le nostre azioni producano risultati coerenti con lo sviluppo durevole.
Ma sottoscrivere il Patto porta innumerevoli vantaggi, non solo d’immagine. Tra i principali: * riconoscimento dell’azione da parte del territorio e dei cittadini, opportunità di contribuire a definire la politica di sviluppo sostenibile del Piemonte, controllo continuo dei progressi e monitoraggio attraverso il Laboratorio per lo sviluppo sostenibile, incremento di modalità innovative di fare rete, opportunità di scambio di esperienze, iniziative pubbliche di valorizzazione dei risultati e confronti con il Forum nazionale per lo sviluppo sostenibile.

La Strategia regionale per lo Sviluppo sostenibile del Piemonte
Il documento di suddivise in sette macro aree:
1 - accompagnare la transizione del sistema produttivo piemontese verso un modello in grado di coniugare competitività e sostenibilità
2 - favorire la transizione energetica e la mitigazione degli effetti del cambiamento climatico
3 - curare il patrimonio culturale e ambientale e la resilienza dei territori
4 - sostenere la formazione e la qualificazione professionale e favorire le nuove professionalità per la green economy e lo sviluppo sostenibile
5 - sostenere lo sviluppo e il benessere fisico e psicologico delle persone
6 - ridurre discriminazioni, diseguaglianze e illegalità
7 - affrontare i cambiamenti di domanda sanitaria: cronicità, fragilità, appropriatezza delle prestazioni, equità distributiva.


Di sviluppo sostenibile e di finanza d'impatto si parlerà anche nell'evento organizzato da Finpiemonte il 20 dicembre prossimo "Finanza d’impatto e
sviluppo sostenibile. Coniugare la sostenibilità finanziaria con l’impatto sociale e ambientale, per una nuova economia".

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